Il saldo e stralcio si riferisce ad una strategia di pagamento che consente al debitore di estinguere un importo ridotto rispetto alla somma originaria dovuta ai propri creditori
Questo permetterà al debitore di chiudere e risolvere in maniera definitiva la propria posizione di debito. Il saldo e stralcio con garante si riferisce ad un tipo di transazione mediante la quale le parti coinvolte concludono in forma bonaria un piano di rientro del debito con l’obiettivo di raggiungere un certo grado di soddisfacimento sia lato creditore che lato debitore. In questo caso il debitore potrà ottenere una concreta riduzione in merito all’estinzione del debito residuo, mentre il creditore vedrà garantito un rientro assicurato del credito concesso, anche se solo parzialmente. Sarà prerogativa delle parti coinvolte riuscire a trovare un accordo circa la cifra da poter stralciare, nonchè sui tempi esatti del piano di rientro da prevedere.
Il garante: chi è?
Decidere di fare da garante nell’ambito di una procedura di saldo e stralcio vuol dire prendersi la responsabilità rispetto al debito contratto da parte del soggetto per cui si è deciso di prestare garanzia. Il garante diventerà in tal modo – fin dalla sottoscrizione del contratto di mutuo o finanziamento – il contraente primario nell’eventualità in cui il soggetto che ha contratto il debito non dovesse più ottemperare al pagamento delle rate legate al proprio debito. Di base, il garante si riferisce ad un parente vicino, ma anche a qualsiasi altro soggetto che voglia e che decida di assumersi tale responsabilità senza per forza avere legami di sangue con il debitore principale. L’unico elemento fondamentale per l’istituto di credito/creditore di riferimento è che il soggetto garante sia in possesso di certi requisiti, riferibili principalmente al grado di solvibilità – con evidenza del proprio storico creditizio – al patrimonio immobiliare e alla professione svolta.
Il grado di solvibilità appare essenziale nell’ambito della valutazione del soggetto candidatosi a garante. Chiaramente qualora dovesse essere evidenziata una qualche falla all’interno del proprio storico creditizio (riferibile anche ad un solo ritardo circa il pagamento pregresso di una rata X di finanziamento, o simili), l’istituto di credito/creditore valuterà subito il soggetto come non idoneo a ricoprire il ruolo di garante.
Procedura in presenza di garante
Nel caso in cui la concessione di un finanziamento sia andata a buon fine per la fideiussione di un garante, sarà piuttosto improbabile che l’istituto di credito accolga una proposta di saldo e stralcio, o quanto meno non prima di essersi rifatto sulle risorse del fideiussore (stipendio, pensione, proprietà immobiliari, ect.). Il soggetto garante infatti, nel caso in cui non dovesse ottemperare ai propri doveri circa il debito garantito, sarà vittima delle medesime procedure di riscossione come se fosse il titolare primario del finanziamento da estinguere. Di conseguenza, qualsiasi creditore prima di acconsentire ad un rientro parziale attraverso lo stralcio della somma residua, farà di tutto per cercare di attuare un pignoramento nei confronti del titolare o del garante del debito, mossa che gli permetterà di ottenere una cifra sicuramente più alta rispetto ad un saldo e stralcio.
Saldo e stralcio con garante e centrale rischi
In caso di morosità una delle principali conseguenze consiste sicuramente nella segnalazione presso la centrale rischi come cattivo pagatore. Il proprio nominativo verrà inserito all’interno di banche dati a partire dall’accesso al credito ed ogni tipo di attività del soggetto (sia in positivo che in negativo) verrà monitorata e registrata; nel caso in cui anche una sola rata di mutuo non venga pagata, il soggetto finirà all’interno della lista nera. In coda ad un procedimento di saldo e stralcio, la legge implica che il debito può essere considerato estinto in maniera definitiva e di conseguenza anche la segnalazione in banca dati dovrà essere cancellata, anche se molto spesso ciò potrebbe non accadere in forma automatica.

Stralcio e riabilitazione nominativo
Sarà compito del soggetto debitore quindi ottenere dal creditore una quietanza di stralcio, ovvero una quietanza di liberatoria nell’ambito della quale si dichiara l’intento del creditore di non avanzare più alcuna pretesa economica sul debitore. Sarà inoltre prerogativa del creditore l’impegno di comunicare la nuova posizione in capo al debitore riabilitato, al fine di far registrare il nominativo di quest’ultimo nuovamente in positivo.
Riportiamo di seguito la dichiarazione di Bankitalia tramite la circolare N°139 dell’11 febbraio 1991,14° aggiornamento, al secondo capitolo, paragrafo 5.5, a proposito delle normative che regolamentano le segnalazioni in Centrale Rischi:
“devono essere segnalati i crediti passati a perdita, i crediti in sofferenza che l’intermediario, con specifica delibera, ha considerato non recuperabili o per i quali non ha ritenuto conveniente intraprendere i relativi atti di recupero. Confluiscono nella categoria anche le frazioni non recuperate dei crediti che hanno formato oggetto di accordi transattivi con la clientela, di concordato preventivo o di concordato fallimentare remissorio, i crediti prescritti e quelli oggetto di esdebitazione”
Saldo e stralcio con garante: quanto offrire?
Bisogna subito evidenziare che non esiste una cifra standard valida per tutti, o ancora una percentuale fissa da poter applicare circa il debito rispetto ad una proposta di saldo e stralcio. Detto ciò però, è ovvio che esistono delle buone regole al riguardo che sarebbe opportuno seguire. La più importante sicuramente è quella di evitare proposte azzardate e non accettabili. Esempio: qualora tu abbia un debito di 40mila euro, proporre 4mila euro a stralcio appare alquanto azzardato. Seppur un accordo transattivo a saldo e stralcio ha il merito di condurre ad una diminuzione anche importante del debito residuo, avanzare proposte relativamente prive di fondamento concreto potrebbe indispettire notevolmente i propri creditori.
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