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Ti è capitato spesso di sentire parlare di fideiussione bancaria o assicurativa e desideri acquisire una comprensione più chiara rispetto a questo importante strumento finanziario? In questo caso, non ti resta che continuare a leggere il nostro approfondimento

La fideiussione costituisce un affidabile mezzo di garanzia sfruttato da numerose imprese in tutto il mondo per tutelare le proprie attività. In questo articolo, scopriremo cosa si intende esattamente per fideiussione, quali sono le sue funzioni e quali le caratteristiche fondamentali.

Il significato

Versare in uno stato di scarsa liquidità è un evento tutt’altro che insolito per le piccole e medie imprese italiane. Circostanze sfortunate, come un’imprevista crisi economica, ritardi nei pagamenti da parte dei clienti o ancora insolvenze di sorta, possono indurre a considerare la necessità di un prestito. Ecco dove si rivela cruciale l’intervento della fideiussione. Talvolta, specie nel caso di imprese di dimensioni modeste o appena costituite (start-up), mancano le necessarie garanzie per accedere ai finanziamenti bancari. In tali circostanze, la fideiussione assume un ruolo vitale per ottenere il capitale liquido necessario a sostenere l’attività aziendale.

Cos’è quindi la fideiussione in termini pratici? E, ancor più rilevante, qual’è il suo scopo e quale onere finanziario comporta? Interrogativi legittimi ai quali un imprenditore spesso fatica a rispondere.

La fideiussione (o fidejussione) rappresenta un accordo giuridico mediante il quale un individuo, noto come fideiussore o garante, si impegna ad assolvere in via accessoria un’obbligazione contratta da un altro soggetto, ovvero dal debitore.

In maniera concisa, è possibile affermare che attraverso la sottoscrizione di tale contratto, il garante si assume l’obbligo di saldare il debito di un’altra persona nel caso in cui quest’ultima non sia in grado di adempiere agli impegni finanziari presi.

L’utilità della fideiussione

Le banche spesso richiedono l’utilizzo di questo strumento quando devono erogare prestiti, ma molte volte quest’ultimo viene impiegato anche dai proprietari che affittano immobili o nell’ambito delle gare d’appalto pubbliche.

Dalle premesse fin qui dettagliate, emerge chiaramente che i soggetti coinvolti in una fideiussione sono sostanzialmente tre: il fideiussore, il debitore e il creditore.

Esaminiamo ora con maggior dettaglio chi siano e quale ruolo svolgano questi tre soggetti:

Fideiussore

È l’individuo o l’entità che si impegna a garantire i pagamenti al beneficiario. Tale soggetto può essere una persona fisica o giuridica, come ad esempio una banca o un’assicurazione.

Debitore

Nei casi in cui si ricorre alla fideiussione, il debitore rappresenta colui che non possiede sufficienti garanzie per il contratto in questione (come finanziamenti, mutui, affitti, ecc.) e pertanto ha bisogno di un garante che assicuri il pagamento del debito.

Creditore

La persona fisica o giuridica che riceve la fideiussione.

Una forma di garanzia

Finora abbiamo delineato il concetto di fideiussione, identificando i soggetti coinvolti, ma quali situazioni richiedono più frequentemente il suo utilizzo?

Se nell’ambito delle vite personali il ricorso alla fideiussione è spesso associato alla concessione di prestiti o alla firma di contratti di locazione, nel contesto aziendale, oltre alle situazioni sopra menzionate, la fideiussione viene spesso utilizzata in circostanze specifiche legate, ad esempio, alla fornitura di prodotti o servizi, le cui mancate esecuzioni potrebbero causare danni al committente. Pensiamo alla partecipazione a bandi per appalti: è prassi comune nei bandi di gara a livello europeo richiedere al vincitore di stipulare una fideiussione. Questa forma di garanzia è sempre più richiesta dalla Pubblica Amministrazione per garantire l’effettiva esecuzione di servizi, lavori e forniture da parte dell’azienda che ha vinto l’appalto.

In sintesi, la fideiussione consente di raggiungere due obiettivi per i soggetti coinvolti: da una parte, il debitore può negoziare con maggiore forza presso la banca grazie alla presenza di un garante, ottenendo prestiti a tassi inferiori rispetto a quelli normalmente concessi; dall’altra parte, il creditore può essere certo che, in caso di inadempienza, potrà far valere le proprie richieste di pagamento su un’altra persona.

Cosa stabilisce la legge in relazione alla fideiussione?

La fideiussione è regolamentata dal Codice Civile, in particolare dall’articolo 1936, nel quale si afferma:

“Colui che si obbliga personalmente verso il creditore a garantire l’adempimento di un’obbligazione altrui è fideiussore. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza.”

Dall’evidenza del Codice Civile emerge che le caratteristiche principali della fideiussione sono:

  1. 1. Un contratto bilaterale tra il fideiussore e il creditore, con il debitore che può rimanere eventualmente estraneo all’accordo;

2. Una garanzia di natura personale, in cui il fideiussore offre il proprio patrimonio come garanzia di pagamento, senza vincolare un bene specifico (come avviene in caso di pegno o ipoteca);

3. Un carattere accessorio, poiché la sua esistenza è subordinata all’obbligazione principale.

Quali sono le garanzie?

Parlando di fideiussione, ci si riferisce a varie forme contrattuali che variano a seconda del tipo di garanzia o del soggetto in grado di fungere da fideiussore.

Quali implicazioni comporta l’apposizione della firma su una fideiussione? La risposta a questa domanda non è univoca e dipende dal tipo specifico di contratto coinvolto.

In base al tipo di garanzia, le forme più comuni di fideiussione comprendono i seguenti accordi:

1. Solidale: il fideiussore si impegna a garantire l’intero importo del debito con il proprio patrimonio, che può anche includere beni immobili. In questo caso, al momento della stipula del contratto, viene stabilito un limite massimo entro cui la copertura è garantita;

2. Con beneficio di escussione: in caso di insolvenza del debitore, il creditore deve inizialmente rivolgersi a quest’ultimo prima di richiedere l’intervento del fideiussore, il quale contribuisce solo al rimborso del debito residuo;

3. Pro-quota: il debito viene diviso tra più fideiussori, e se uno di essi non adempie ai propri obblighi, gli altri sono tenuti a coprire la sua parte;

4. Omnibus: dopo aver stabilito un certo limite economico, il fideiussore si impegna a saldare tutti i debiti correnti e futuri del debitore entro tale limite;

5. Per rimborso IVA: questa forma di garanzia fideiussoria è richiesta dall’Agenzia delle Entrate al contribuente che chiede il rimborso dell’IVA a credito. Se la tua azienda ha accumulato un credito con il Fisco, è possibile richiederne il rimborso. Tuttavia, l’Amministrazione Finanziaria chiederà una fideiussione per tutelarsi nel caso in cui la richiesta si dimostri infondata durante un successivo controllo.

Il fideiussore

Quando si parla di fideiussione, è fondamentale distinguere il soggetto designato a fungere da fideiussore (ad eccezione di privati).

In tal senso, due sono le principali forme di fideiussione:

1. La fideiussione bancaria

2. La fideiussione assicurativa

La fideiussione bancaria rappresenta una forma particolare di protezione in cui è la banca stessa a garantire il tempestivo pagamento del debito a beneficio della parte richiedente. Essa può essere richiesta da un individuo o da un’azienda presso la propria istituzione finanziaria, nel momento in cui viene stipulato un contratto di natura economica o finanziaria con una terza parte.

Nella pratica, questa formula comporta il congelamento di fondi o beni (ivi compresi immobili) appartenenti al debitore.

Cosa richiede la banca per la fideiussione?

La procedura burocratica per ottenere una garanzia da parte di un istituto bancario ha una durata approssimativa di 2/3 settimane. Nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica, verranno richiesti i seguenti documenti:

documento di identità e codice fiscale;

ultime due buste paga;

modello unico, 730 o CUD;

dati di contatto.

Se si parla invece di una persona giuridica (società, impresa o ditta individuale), nel presentare la richiesta sarà necessario fornire:

documento d’identità e codice fiscale dell’amministratore aziendale;

ultimo bilancio depositato;

iscrizione alla Camera di Commercio;

modello unico dei soci e dell’amministratore.

Se decidi di optare per la fideiussione bancaria, è importante tener conto che oltre ad un eventuale deposito cauzionale, i costi oscillano generalmente tra l’1% e il 2% dell’importo totale richiesto, con tassi di interesse variabili tra lo 0,75% e il 3%. L’importo esatto verrà calcolato al momento della firma del contratto, prendendo in considerazione il patrimonio, l’ammontare effettivo richiesto e altri fattori stabiliti dall’istituto di credito selezionato.

Fideiussione assicurativa

La fideiussione assicurativa, nota anche come polizza fideiussoria, rappresenta insieme a quella bancaria un’importante forma di garanzia, particolarmente ambita dalle aziende, soprattutto negli ultimi anni in cui si è assistito ad un drastico restringimento dell’offerta creditizia per le imprese, a causa di un contesto economico debole.

Si tratta di un contratto in cui una compagnia assicurativa si assume la responsabilità degli impegni presi dal contraente, garantendo l’adempimento degli accordi concordati con il beneficiario.

A differenza della fideiussione bancaria, questo strumento è caratterizzato da una procedura burocratica più snella, semplificandone così l’ottenimento. Ciò è dovuto al fatto che, nel caso della fideiussione bancaria, la banca potrebbe richiedere il blocco di conti, beni o titoli a garanzia per l’intera durata della fideiussione.

La fideiussione assicurativa si rivela quindi particolarmente adatta nelle situazioni in cui è necessario trovare rapidamente un garante, ma risulta meno adatta a progetti di grandi dimensioni o a movimenti finanziari di considerevole entità, come nel caso della costruzione di un’opera pubblica o dell’acquisto di un mutuo.

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